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Vittorio Sgarbi-choc: "Attenzione a questi bimbi, è pornografia". Il video che lo scatena, un grosso caso

 Vittorio Sgarbi

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Vittorio Sgarbi è una furia contro l'ultimo spot delle Dietorelle. "Primi effetti del cosiddetto Ddl Zan”, commenta in un post pubblicato sul suo profilo Twitter dove mostra il video della pubblicità delle caramelle. "Guardate questo stucchevole spot di Dietorelle: immorale per i bambini. Siamo nel campo della pornografia", attacca. "Cosa dice il garante per l’infanzia?", si chiede il critico d'arte. Nel messaggio pubblicitario infatti si vedono prima due adolescenti, un ragazzino e una ragazzina, che si chiudono a chiave in camera e poi una donna in cucina che si bacia con un'altra donna. 

 

 

Lo spot e il cinguettio di Sgarbi hanno scatenato una serie di commenti. "Infatti, l’altra sera, a cena con i miei figli, il più piccolo di 8 anni si è stupito in negativo a vedere in tv una cosa del genere e in quella fascia oraria. Erano le 19", scrive una mamma. "Abominevole. Questa è ostentazione con palesi fini di imposizione subliminale, di una condizione che comunque sia riguarda sì e no il 3.5% della popolazione mondiale. È questa la strada per insegnare il rispetto delle minoranze? Facendole diventare obbligatorie e stucchevoli?", si chiede un altro.

 

 

"Discutibile perversione nel voler imporre a dei minori un orientamento o un atteggiamento sessuale", si legge ancora. E un altro osserva invece: "Immorali sono i vecchi sporcaccioni che si portano a letto le ragazzine non l'amore pulito che va al di là dell'orientamento sessuale che è qualcosa di strettamente personale". C'è anche chi getta acqua sul fuoco: "Cattivo gusto sicuramente, ma parlare di pornografia mi pare eccessivo".

 

 

Due settimane fa da Myrta Merlino a L'aria che tira Vittorio Sgarbi aveva attaccata il ddl Zan: "Se tu insegni a un bambino di 8 anni che essere omosessuale ed essere eterosessuale è uguale puoi orientarlo. Tutto va bene nella legge ma tardiamo a parlare a scuola prima che uno abbia capito cos'è diventato, tutto qua. Per il resto ha ragione Fedez, la legge si farà".

 

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