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DiMartedì, la sparata del Marco Travaglio disperato: "Operazione da banditi, ecco perché l'Italia ama ancora Conte"

Marco Travaglio

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Giuseppe Conte "è caduto perché non aveva i voti in Parlamento. Cosa c'è di male?", attacca Giovanni Floris a DiMartedì, su La7, nella puntata del primo giugno, rivolgendosi a Marco Travaglio che è in collegamento. "Niente di male. Io non ho detto che sia illegittimo ma è un'operazione banditesca e menzognera", ribatte il direttore de Il Fatto quotidiano. "Perché tanta gente continua a fidarsi di Conte? Perché è ancora in alto nei sondaggi anche se è scomparso da tre mesi? Perché ha lo stesso gradimento del premier Draghi?", si chiede Travaglio. Che si dà una risposta semplice e secondo il suo punto di vista assolutamente plausibile: "Perché gli italiani non hanno capito le vere ragioni del cambio di governo. E poi quando le hanno capite si sono sentiti presi in giro", spiega.

 

 

 

E ancora, sbotta il direttore del Fatto: "Tutti dicono che sono vedovo di Conte ma a me non frega niente né di Conte né di Draghi, né di nessun altro ma non mi piace farmi prendere in giro e soprattutto", attacca ancora Travaglio, "non mi piace che l'informazione anziché informare racconti il contrario della verità". O forse, verrebbe da dire, della sua verità. 

 

 

 

Eppoi, conclude in un crescendo di enfasi in una difesa veramente esagerata del suo amatissimo ex presidente del Consiglio: "Se le stesse cose che faceva Conte - e gli venivano rimproverate come peccati mortali - le fa il premier Draghi - e gli vengono elogiate come virtù cardinali - si capisce che è stata raccontata una gigantesca bugia". Una bugia che la gente ormai ha capito, sottolinea Travaglio, "e che ora si chiede che cosa è successo in questi mesi".

 

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