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AstraZeneca, Roberto Burioni contro la "comunicazione scellerata": "Farsi iniettare un vaccino è un atto di fiducia"

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Roberto Burioni un fiume in piena. Nel suo editoriale per il sito di informazione scientifica MedicalFacts.it, il virologo dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano lancia una frecciata che sembra indirizzata proprio a Roberto Speranza. Al centro ancora una volta i vaccini: "In Italia sta succedendo qualcosa di gravissimo: su un argomento dove la corretta informazione è fondamentale non solo per la sicurezza dell’individuo, ma anche per il bene pubblico, la disinformazione, le notizie incomplete e scorrette, la strumentalizzazione politica la stanno facendo da padroni". Per l'esperto quella delle istituzioni e delle aziende non è altro che "una comunicazione scellerata".

 

 

Il riferimento sembra essere ad AstraZeneca che ha appena ricevuto l'ennesimo stop agli under 60 dopo la tragica morte di Camilla Canepa, deceduta dopo la somministrazione contro il Covid. "Primo, è fondamentale che i giovani vengano vaccinati, ma è altrettanto fondamentale per tutta la comunità - prosegue Burioni - Oramai è chiarissimo che i vaccini più efficaci (sugli altri non ci sono ancora dati affidabili) sono in grado di ostacolare la trasmissione ed è innegabile che la vaccinazione di un individuo protegge anche gli altri impedendo la diffusione del virus. Questo non dobbiamo dimenticarlo. I vaccini, un miracolo della scienza, ci potrebbero permettere di tornare alla nostra vita di sempre. Questo non potrà accadere se non vaccineremo anche i giovani".

 

Secondo l'esperto non tutti i vaccini sono uguali e non tutti possono essere dati alle stesse fasce di età: "Bisogna interpretare i dati in maniera indipendente, senza condizionamenti politici o economici, e agire di conseguenza". Terzo punto nel suo elenco: "Farsi iniettare un vaccino è un atto di fiducia". Su alcuni, è lui stesso ad ammetterlo, non ci sono ancora abbastanza dati.

 

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