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In Onda, Giovanni Floris sotterra Beppe Grillo: "Un uomo che vive nel caos, si ritorna alle caste"

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Tiene banco il confronto tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte sulla guida del M5s. Dopo le durissime parole del fondatore del M5S riferite all'ex premier, il rapporto sembra ora destinato a una rottura irreparabile. "Ci sono stati tanti scontri del genere nella storia della politica", ricorda Giovanni Floris, ospite del programma In Onda, condotto da David Parenzo e Concita De Gregorio su La 7. "Veltroni e D'Alema, Bersani e Renzi, Berlusconi e Fini, Salvini e Bossi", elenca il giornalista. "Questo è molto diverso per due ragioni: la prima è che viene tolto il terreno del confronto. Grillo nega il voto su chi ha ragione e quindi su chi gli elettori preferiscano tra i due. Dall'altra parte nessuna di queste figure aveva una figura così antisistema come Beppe Grillo". 

 

 

"In realtà - prosegue Floris - Grillo vive nel caos e vive di caos. Un merito di Grillo è stato quello di aprire un mondo politico molto chiuso all'ingresso dei nuovi, degli outsider. Nel momento in cui nega però un ruolo agli outsider, in realtà riporta indietro la politica alla politica delle caste", sostiene il saggista romano. "Lui ha creato un meccanismo positivo, per cui anche Conte può diventare presidente del Consiglio, anche Di Maio può diventare leader di partito, anche Di Battista può essere una figura importante". 

 

 

"Purché poi faccia quello che dice lui (Grillo ndr.) - interviene Concita De Gregorio -. Purché la sua creatura, come in Frankestein, non si ribelli". "Grillo non sopravvive se c'è l'ordine - risponde Floris -. Anche se c'è un ordine nuovo e facciamo una citazione a sproposito. Anche se c'è un nuovo ordine che permette l'ingresso di outsider nel mondo della politica è comunque un ordine e comunque cancella Grillo", sostiene il giornalista. 

 

 

 

 

 

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