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Gino Strada, il sospetto della figlia Cecilia nel giorno della sua morte: "Non posso non notare una coincidenza"

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"Io non credo nel destino ma non posso non notare la coincidenza": Cecilia Strada, la figlia del fondatore di Emergency venuto a mancare ieri all'età di 73 anni, racconta il suo dolore in un'intervista al Corriere della Sera. "Mi hanno detto che mio padre non c'era più proprio mentre stavamo salvando 85 vite umane", ha detto la 42enne, che al momento si trova nel Mediterraneo centrale a bordo di ResQ, nave della Ong fondata nel 2019 e partita il 7 agosto per la sua prima missione di ricerca e soccorso di migranti.

 

 

 

La Strada ha spiegato che il dolore è lo stesso che ha provato quando è morta la mamma, Teresa Sarti (mancata nel 2009 dopo una lunga malattia): "È come se ti amputassero un arto. Non ricresce ma poi, piano piano, ricominci a camminare e poi magari anche a correre. Sarà così anche questa volta, ne sono sicura". L'eredità lasciata dal padre è molto importante per lei: "Mi ha insegnato, lui insieme a mia madre, che bisogna fare tutto quello che si può per aiutare chi è in difficoltà, senza eroismi e senza protagonismi. E mi ha insegnato che questo dovere è in primis verso noi stessi perché solo così possiamo dire di aver dato un senso alla nostra esistenza. Ed è per questo che oggi sono qui in mare. Ed è lo stesso motivo per cui oggi sento il suo abbraccio più forte che mai". 

 

 

 

Sulle ultime parole scambiate con il papà, invece, ha detto: "Dovevo chiamarlo prima di imbarcarmi poi non ci siamo parlati. Ma le ultime frasi che ci siamo scambiati quando ci siamo visti erano belle, felici, tranquille. Avrei voluto chiamarlo stasera per dirgli di questo salvataggio che lo avrebbe sicuramente reso felice. Ma non c'è più".

 

 

 

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