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Gianluigi Paragone, "l'ipnosi dell'emergenza Covid". Chiama a raccolta no vax e no green pass: iniziativa senza precedenti

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Parla di "ipnosi dell'emergenza Covid", Gianluigi Paragone, e denuncia Ia "erosione delle libertà e dei diritti, dal lavoro alla salute passando per la libertà di manifestare il proprio pensiero senza per questo subire censure da parte dell'informazione, quella della televisione pubblica in primis". Il senatore ex M5s, fondatore di Italexit e tra i punti di riferimento politici di no vax, no green pass e galassia "ribelle" sul Coronavirus, sul Tempo passa in rassegna chi, dal suo punto di vista, sta incitando alla repressione. Dal governatore Pd della Toscana Giani ("Ha annunciato un provvedimento per cui chi non si vaccina verrà schedato, estromesso, bloccato all'ingresso, esiliato politicamente") al virologo di Che Tempo che fa, "il litizzetto Burioni" che "può definire «sorci» coloro che rifiutano il vaccino senza che né il suo Ordine o la Rai elevino cartellini gialli", oppure l'ex direttore del Tg1 Marcello Sorgi, che "può augurarsi su un editoriale edito dalla Stampa un governo militare: «a estremi mali, estremi rimedi»".

 

 

 

 

C'è anche chi come il costituzionalista Alfonso Celotto sostiene che sia legittimo "togliere la sanità pubblica a chi non si immunizza". E qui Pargone esplode. "La Costituzione non solo non prevede limitazioni al lavoro ma deve altresì consentire che la propria prestazione si possa svolgere: come la mettiamo con un Green Pass che invece condiziona all'esibizione di un tampone a pagamento ogni 48 ore la possibilità di poter lavorare? Da quando lo Stato chiede una "stecca" per lavorare?".

 

 

 

 

Secondo il giornalista e onorevole c'è il desiderio strisciante di "smontare lo Stato di diritto" e ricorda l'articolo 32 della Costituzione: "Al secondo comma sancisce che «Nessuno pub essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge»". Perciò, conclude, "dal prossimo martedì a Milano chiamerò a raccolta i cittadini con cadenza settimanale davanti al palazzo di giustizia per domandarci se c'è un giudice indipendente e libero in Italia come ci fu a Berlino per il mugnaio che chiedeva giustizia contro le angherie del nobile". Si prospettano giorni, anzi settimane di fuoco.

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