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L'aria che tira, Silvio Garattini su vaccino e terza dose: "Grandi pressioni dall'industria farmaceutica"

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Tra chi tifa la prudenza sulla terza dose di vaccino anti-Covid c'è anche Silvio Garattini. Il presidente dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, ospite di Myrta Merlino nella puntata di giovedì 16 settembre de L’Aria Che Tira, racconta un aspetto poco dibattuto del tema: le pressioni da parte delle case farmaceutiche. "Vorrei aspettare - mette le mani avanti su La7 -, certamente l'industria farmaceutica è molto interessata la terza dose e sta molto spingendo in questa direzione. Però io aspetterei di vedere i risultati perché ci sono sperimentazioni in corso e bisogna stabilire chi ne ha veramente bisogno penso che siamo tutti d'accordo sul fatto che coloro che hanno il trapianto d'organo o che hanno terapia immunodepressive rispondono molto poco hanno bisogno della terza dose".

 

 

Per questo Garattini sconsiglia agli altri soggetti la terza dose. Il motivo è scientifico: "Quello che conta in un vaccino non sono solo gli anticorpi sono tutte le risposte immunitarie che derivano da un vaccino. Prima di tutto la memoria cioè è importante sapere quanto dura la memoria immunitaria vuol dire che se si ripresenta questa proteina del virus l'organismo è in grado di reagire perché si ricorda che questo è un insulto all’organismo, quindi, elabora la risposta". 

 

 

Da qui la lezione al generale Francesco Figliuolo e Roberto Speranza, entrambi sempre più convinti del terzo step per fermare l'emergenza coronavirus. Che invece Garattini definisce "un errore" quando si parla di "campagna generalizzata": "Se non vacciniamo tutto il mondo, quello che facciamo noi nei paesi rischia di essere inutile perché rischiamo di aver qui delle varianti che sono insensibili ai nostri vaccini e quindi dobbiamo ricominciare tutto da capo".

 

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