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Antonio Pappalardo, addio gradi? Clamoroso, come campa oggi l'ex generale: l'indiscrezione di Dagospia

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Addio gradi per l’ex generale dei carabinieri Antonio Pappalardo. Le sue condotte, l'ultima quella contro l'espediente coronavirus, hanno costretto il ministero della Difesa a provvedere. Sanzionate dunque le sue condotto reputate incompatibili con gli obblighi e il prestigio dei Carabinieri e delle forze armate. Da anni Pappalardo ha tentato la via politica, l'ultimo obiettivo farsi eleggere governatore dell’Umbria. Un'iniziativa che si è rivelata un vero e proprio buco nell'acqua visto che ha raccolto poco più di 500 voti.

 

 

Qualche risultato l'ha ottenuto - come ricorda Dagospia - nel 1992, quando viene eletto deputato nelle liste del partito socialdemocratico nel collegio di Roma e, nel 1993, sottosegretario alle Finanze. L'esperienza non dura molto perché è costretto alle dimissioni dopo una condanna per diffamazione ai danni del comandante generale dei carabinieri Antonio Viesti. Ma è nel 2016 che Pappalardo guida il "Movimento dei forconi" e successivamente fonda i "gilet arancioni" con la speranza di imitare i "gilet gialli" francesi.

 

 

Tra le sue battaglie quella contro il "regime comunista" di cui l’Italia sarebbe preda e quella a favore di "stampare moneta", ma anche quella in sostegno dei no-vax. D'altronde per l'ex militare il Covid altro non sarebbe che un modo per "tenere il popolo agli arresti domiciliari". E a chi non ci crede, Pappalardo porta sempre un esempio: "Un mio amico di Bergamo ha avuto i sintomi ed è guarito facendo yoga, perché l’uomo è fatto di fisico ma anche di mente". A questo punto a Pappalardo non resta che tentare un ricorso contro il provvedimento. Gli esiti però sono tutt'altro che certi.

 

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