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Selvaggia Lucarelli, fango e odio contro Luca Morisi: "Nessuna compassione. Forse usa droga perché..."

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Non poteva non esserci anche Selvaggia Lucarelli tra coloro che in queste ore marciano sulla vicenda che vede coinvolto l'ex spin doctor di Matteo Salvini. Luca Morisi è indagato per cessione e detenzione di droga, innescando il peggior livore nei nemici della Lega. Ed ecco che ci si mette anche la firma del Fatto Quotidiano che premette: "Non ho alcuna compassione per Luca Morisi. Ne ho invece molta per tutta quella parte della stampa e della sinistra che da giorni invoca la necessità di dimostrarsi moralmente superiori e non infierire sul poveretto". Il motivo? L'ostilità del Carroccio alle droghe e a chi le spaccia: "Il fatto che una persona possa fare uso di droga, magari sporadico e senza alcuna fragilità pregressa, non è contemplato. No, se ti droghi sei debole, magari depresso, hai peccato, ora collare di ferro in mezzo alla piazza e chiedi perdono".

 

 

Quello che ha chiesto Morisi ufficialmente tramite un messaggio social indirizzato in primis alla sua famiglia e all'amico Salvini. Ma se la Lucarelli e sinistri vari capiscono le fragilità altrui, quella di Morisi proprio no. Tanto che la giornalista tira addirittura in ballo "l'onnipotenza": "Io non so che problemi abbia Morisi (magari nulla) e neppure mi interessa. Non mi deve alcuna scusa. Tra l'altro, per quello che ne so, come tanti, potrebbe aver fatto uso di droga per alimentare il suo senso di onnipotenza. Del resto, che Luca Morisi avesse l'immensa presunzione di poter controllare tutto è evidente. Non poteva non conoscere il rischio e le possibili conseguenze delle sue condotte. Sapeva che se fosse stato scoperto, avrebbe distrutto tutto quello che aveva creato, con conseguenze devastanti per il suo amico e leader".

 

 

Ecco dunque la morale: "Luca Morisi dovrebbe invece chiedere scusa per aver cucito addosso a Salvini una comunicazione che è non uno strumento politico, ma politica. Politica fatta di reiterato dileggio dell'avversario, istigazione all'odio, sessismo, cherry picking strumentale. Gli concedo tutto il dovuto garantismo per l'aspetto penale della vicenda e l'assoluta indifferenza, dal punto di vista morale, per droghe consumate e compagnie frequentate. Sottolineo però la sua imbarazzante, viscida incoerenza".

 

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