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Luca Morisi, Repubblica non molla: "Cocaina e ricatto, perché il caso non è chiuso". Un "assist" ai pm?

 Luca Morisi

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"Dalla coca al ricatto. Ecco perché Morisi non è un caso chiuso". titola così La Repubblica un articolo su Luca Morisi, l'ex social media manager del leader della Lega indagato per droga. Mentre si spengono i riflettori sulla vicenda, il quotidiano diretto da Maurizio Molinari si accanisce contro di lui per colpire Salvini: "Nonostante l'ansia leghista di mettere sulla disavventura di cui è stato protagonista Luca Morisi, l'etichetta del 'niente di penalmente rilevante', l'indagine sull'ex guru della comunicazione di Matteo Salvini prosegue". Quindi nell'articolo si citano le stesse parole pronunciate dalla procuratrice capo di Verona, Angela Barbaglio: "È prematuro parlare di archiviazione, il pm a cui è stato affidato il fascicolo (Stefano Aresu, ndr ) sta conducendo altri accertamenti. Ogni ipotesi, compresa quella che vede Morisi vittima di un possibile ricatto dei due escort romeni, è al vaglio". Appunto.

 

 

Ma secondo Repubblica "per quanto tutti sembrino dimenticarsene, questa non è una storia 'da guardoni' o di 'meri affari personali', come da definizioni ultime di Salvini. Ma di droga". Certo. Solo quello. Tanto che nonostante sia stato chiarito l'uso personale - quindi non penalmente rilevante - della droga, Repubblica cita addirittura il codice magari per ricordare ai pm che esiste anche "il consumo di gruppo" che "è una fattispecie prevista dal Codice penale".

 

 

La giurisprudenza dice questo, si legge ancora: "Non è punibile se è volontario e soprattutto partecipato, ossia se tutti coloro che fanno uso di stupefacente insieme hanno contribuito economicamente ad acquistarlo. In questo caso è uso personale. Altrimenti, è vietato, perché si configura la cessione di modiche quantità: il reato per cui Morisi è tuttora iscritto sul registro degli indagati".  E "se Morisi, attraverso il suo bravo avvocato Fabio Pinelli, riuscirà a dimostrare che la cocaina offerta ai suoi due ospiti faceva parte del pagamento delle prestazioni sessuali, otterrà l'archiviazione". Repubblica docet.

 

 

 

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