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Massimo Boldi, clamoroso colpo al cuore di Silvio Berlusconi: "Perché non lo vedo al Quirinale"

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Massimo Boldi si racconta a 360 gradi in un intervista al Giornale. Spazia dalla sua vita artistica, alla passione per il Milan e al rapporto con Silvio Berlusconi, fino all'emergenza Covid. Gli inizi come attore: "È capitato per puro caso che, mentre lavoravo al Derby Club di Milano negli stessi anni in cui si esibivano artisti del calibro di Jannacci, Dario Fo, Paolo Villaggio e Cochi e Renato. Fui notato da loro che mi proposero di entrare nel loro gruppo e, nel 1974 riuscii addirittura a condurre Canzonissima insieme a Raffaella Carrà. Da lì è cominciata la mia carriera". L'altra sua grande passione è il Milan: "Indipendentemente dai periodi di magra, il Milan è sempre il Milan. Mio nonno, Mario Vitale, è stato tra i fondatori del Milan Club", rivela.

 

 

 

Inevitabile non parlare di Berlusconi. "Io sono cresciuto quando, alla fine degli anni '70 l'onorevole Bettino Craxi mi fece conoscere Silvio Berlusconi. Già lì fu una grande opportunità. Poi dal 1981 ho iniziato a lavorare con lui e ho continuato fino a...sempre. Qualche anno fa, durante una riunione fatta a Cologno Monzese, un alto dirigenti disse: 'Voglio fare i complimenti a Boldi che è stata una colonna portante di Mediaset'." Meglio come imprenditore o politico? "Sicuramente come imprenditore". La domanda sul Quirinale è scontata: "Come amico penso che sarebbe una bella soddisfazione, il coronamento della sua carriera politica. Non ce lo vedrei in questo momento perché ha già sofferto tanto, è stato martoriato con processi su processi e credo che non gli convenga fare il presidente della Repubblica. Da amico mi sento in dovere di avvertirlo. Poi, se diventa Capo dello Stato, sarò felicissimo per lui".

 

Infine il suo pensiero sul Covid. "Non ho mai avuto il Covid. L'ho preso poco meno di due mesi fa dopo essere vaccinato. I No-vax? Penso che i novax sono mal consigliati". Confessa il suo grande rimpianto: "Quello di non aver accettato di lavorare per la Walt Disney nel 1996. Avevo dei contratti con De Laurentis e me l'hanno sconsigliato". E una sua paura: "Arrivati a una certa età, la paura è quella di non stare bene. Di avere problemi di salute, ma anche il lavoro, la famiglia, i figli e la fidanzata. Insomma, tutto quello che riempie la vita", conclude Boldi.

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