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Generale Figliuolo nel mirino, grave sospetto sui militari: "Non ce la faranno", la mossa che può costargli cara

 Il generale Figliuolo

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Il sistema di tracciamento "verrà potenziato grazie ad assetti militari resi prontamente disponibili dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini e coordinati dal Comando operativo di vertice interforze (Covi)" e scenderanno in campo, oltre agli 11 laboratori, anche i team mobili militari che potranno effettuare a domicilio i tamponi molecolari". Ma l'ultima mossa del generale Francesco Paolo Figliuolo non convince. Difficile credere che i soldati riusciranno dove le Asl hanno fallito, riporta La Stampa in un retroscena.

 

 

La discesa in campo dei militari del commissario straordinario per l'emergenza Covid per tenere sotto controllo la situazione pandemica nelle scuole, infatti, non convince buona parte delle Regioni, che si erano battute per sospendere la direttiva del governo che non manda più in Dad un'intera classe quando i contagiati non sono più di due. E non convince nemmeno il presidente dell'associazione nazionale presidi, Antonello Giannnelli, questo "commissariamento delle Asl da parte di Figliuolo", come lo definisce in tv. 

 

 

Soprattutto fa storcere il naso agli esperti del ministero della Salute guidato da Roberto Speranza che sono molto scettici sull'ipotesi di una discesa in campo di questo tipo. Credono che i militari e i laboratori di analisi non serviranno a molto poiché lo screening nelle scuole in caso di contagio da Covid  si fa con i tamponi rapidi, che danno un risultato in 10 minuti. Piuttosto, la questione da affrontare è la mancanza di uomini per un'attività di tracciamento che diventa impegnativa quando bisogna testare per due volte in cinque giorni una o più classi di una scuola. Considerando non da ultimo il fatto che i dati registrati nelle scuole e illustrati dalla sottosegretaria all'Istruzione, Barbara Floridia, non sono così drammatici: in Dad c'è solo l'1,4 per cento delle classi di medie e superiori, mentre elementari e scuole dell'infanzia sono al 2,6 per cento. 

 

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