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Enrico Mentana e i no vax a La7: "Ognuno risponde della propria professionalità". Ce l'ha con Giletti?

Enrico Mentana

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Nessuno spazio nelle sue trasmissioni ai no vax. Enrico Mentana lo ha scritto in un post sui social e lo ribadisce in una intervista a La Repubblica: "Siamo nel pieno della fase più calda della pandemia. O remiamo tutti nella stessa direzione o il contagio ci sovrasterà nuovamente". Il sospetto è che il direttore del TgLa7 ce l'abbia con alcuni dei suoi colleghi. I primi nomi che vengono in mente sono quelli di Massimo Giletti e Myrta Merlino. Ma Mentana resta vago: "Non ce l'ho con nessuno in particolare. Non sono l'arbitro della partita, sono un giocatore anch'io, e queste sono semplicemente le regole che mi sono dato nel telegiornale che dirigo".

 

 

 

Di certo non si riferisce a Massimo Cacciari, spesso ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo: "Cacciari è contro il Green Pass, non contro i vaccini. È un po' diverso". Cacciari, prosegue Mentana, "pone dei problemi di costituzionalità, i suoi sono argomenti che hanno dignità nella discussione pubblica, anche se personalmente non li condivido". Ma nei talk di La7 i no vax sono ospiti fissi "perché secondo chi li invita dovrebbero rappresentare un diverso parere. Ma sulle modalità del loro impiego ognuno risponde della propria professionalità", attacca ancora Mentana.

 

 

"La televisione oggi è il campo della contrapposizione delle idee. Bisogna porsi dei limiti, però". Per esempio "io . quell'ex pugile triestino Tuiach non lo avrei ospitato mai». Il limite invalicabile è "la messa a confronto. Non si può far dialogare un super esperto, che ha studiato per vent'anni, con un fenomeno da baraccone che ha letto quattro cose online. Così come non daremmo diritto di tribuna a uno che sostiene che la mafia non esiste, o a un negazionista dell'Olocausto". E conclude: "Non dare spazio a un terrapiattista o a chi associa i vaccini al 5G mi sembra una semplice ovvietà".

 

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