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Covid, Andrea Crisanti: "Avevo i veri dati ma mi hanno messo a tacere". Sospetto su Speranza e Conte

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Un'ammissione che fa strabuzzare gli occhi a Serena Bortone. Ospite di Oggi è un altro giorno, Andrea Crisanti ha gettato nuove ombre sulla gestione delle prime settimane del coronavirus in Italia. Il microbiologo dell’Università di Padova, in collegamento con Rai 1, si è tolto qualche sassolino dalla scarpa: "Ad inizio dell’epidemia, parliamo di due anni, avevo i dati davanti e c’era il 3 per cento della popolazione infetta. Mi è stato detto di non dirlo e di mantenere un profilo basso per non allarmare. È una cosa di cui mi sono estremamente pentito e ora dico ciò che penso".

 

 

 

Una confessione che ha spiazzato la conduttrice, che subito ha chiesto: "Chi è che le ha detto di non parlare?". Una domanda senza risposta, visto che l'esperto non ha sentito a causa della fretta della regia che ha chiesto di interrompere il collegamento perché la trasmissione era terminata. Eppure la frase pronunciata da Crisanti solleva nuovi dubbi su chi sia stato a chiedere all'esperto di tenere per sé informazioni che potrebbero, invece, aver aiutato nella gestione della pandemia.

 

 

Intanto già a Un Giorno da Pecora il microbiologo ha espresso i suoi dubbi sul vaccino, che per alcuni potrebbe aver terminato la copertura. "A un parente non vaccinato chiederei di fare un tampone. In questo momento infatti sto organizzando le cene per le feste e chiedo a tutti di fare prima un tampone molecolare, perché il rapido è meno preciso". Il timore, appunto, riguarda la durata del siero: "Magari si sapesse quanto dura. Quel che ci dice l'esperienza di Israele è che ripristina totalmente la protezione. E in genere la terza dose, per tutti i vaccini, prevede il richiamo dopo un anno". 

 

 

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