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Alberto Zangrillo disintegra Mario Monti: "In guerra solo con gli idioti", che lezione al Loden

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A tutto campo, Alberto Zangrillo, il primario del San Raffaele di Milano e medico personale di Silvio Berlusconi, definizione che, spiega, non gli dà fastidio "a meno che non venga detto in modo riduttivo per strumentalizzare". Zangrillo, neo-presidente del Genoa americano, si confida in una lunga intervista a Il Giorno. E parla di tutto: ovviamente di Covid, di variante Omicron, di calcio, del Cavaliere ovviamente.

 

E anche in questo contesto, Zangrillo torna a criticare l'eccessivo terrorismo comunicativo in cui spesso si incappa parlando del Covid, e il panico generato dalla variante Omicron ne è l'ultimo lampante esempio. "Bisogna essere razionali - premette -. L'autorità sanitaria sudafricana ha parlato di variante particolarmente contagiosa; ebbene, anche il raffreddore lo è - rimarca l'esperto -. Non voglio minimizzare, ma occorre misurare le parole: stiamo uccidendo la socialità, le gente è frastornata".

Poi si passa a Mario Monti, alle controverse dichiarazioni rilasciate a Otto e Mezzo di Lilli Gruber, poi parzialmente rettificate, in modo assai poco convincente. Il Loden aveva teorizzato "differenti modalità democratiche" per quel che concerne la comunicazione al tempo della pandemia, invocando anche un controllo dall'alto. "Siamo in guerra, servirebbe una comunicazione meno democratica", aveva affermato attirandosi un diluvio di critiche.

 

E che ne pensa, Alberto Zangrillo, di queste parole? La risposta è tostissima: "Queste evocazioni di scenari bellici sono fuori luogo e surreali - parte in quarta -. Certamente non mancano le suggestioni e i condizionamenti, ma chi realmente vive sul campo, combatte le malattie, le inefficienze del sistema ed è in guerra soltanto con gli idioti", conclude Alberto Zangrillo. Per Monti, un ko tecnico.

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