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Covid, la rabbia di Alberto Zangrillo: "Paranoia da contagio, malattia incurabile". Come hanno ridotto l'Italia

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Un punto diverso sulla pandemia, quello che ha da sempre offerto Alberto Zangrillo, spesso attirandosi delle critiche. Il punto è che il primario del San Raffaele e medico personale di Silvio Berlusconi, da tempo, combatte contro la "strategia del terrore", contro chi fomenta la paura del Covid. Sia chiaro: il coronavirus anche per Zangrillo è una piaga devastante, una malattia grave, eppure a suo parere - e spesso è difficile non condividere le sue parale - bisognerebbe cercare di tenere sotto controllo il terrore, la "paranoia", per usare le sue ultime parole.

 

Già, perché l'ultimo affondo di Zangrillo piove su Twitter. In questi giorni infatti il panico per la variante Omicron è dilagante. E il governo starebbe pensando a provvedimenti che quel panico altro non farebbero che fomentarlo, come per esempio il tampone obbligatorio per accedere ai grandi eventi (si deciderà il 23 dicembre, in CdM dopo la cabina di regia). Il tampone obbligatorio, infatti, andrebbe a minare la fiducia nel vaccino, l'arma più potente che abbiamo contro il Covid.

 

 

Ma si diceva, le parole di Zangrillo. "A Milano gli assembramenti sono creati da persone in attesa di tampone fuori dalle farmacie", premette fotografando la realtà dei fatti meneghina. "La paranoia da contagio, creata dai media, è una malattia incurabile", conclude picchiando duro Alberto Zangrillo.

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