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Myrta Merlino da giovane, le foto clamorose. "Uguale a Maddalena Corvaglia", bellezza folgorante

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Chi si ricorda di Myrta Merlino agli esordi? Prima con Giovanni Minoli, poi con Alan Friedman a Maastricht, Italia, talk di Rai3 che fondeva economia e politica. Il primo scoop? L'intervista a Dominique Strauss Kahn, l'allora potentissimo (e futuro presidente del Fondo monetario internazionale) che tentò di baciarla in occasione di una "udienza privata" per una intervista. Erano gli anni 90, e la oggi conduttrice di L'aria che tira, vera regina di La7, era alle prime armi ma già mossa dalla feroce determinazione che la contraddistingue oggi. Finì con un clamoroso schiaffone.

 

 



 "Sola, giovane e fiera di avere ottenuto un'intervista fondamentale per la mia carriera. Lui, un maiale. La tracotanza del potere - ricorda Myrta in una bella intervista al Quotidiano nazionale -. Mi invitò nella sua suite a Davos, usava così. In vestaglia e con lo champagne in mano. Cercò di baciarmi e lo misi al suo posto". Nessun dramma però, né grida allo scandalo. "Un lumacone non è uno stupratore e questa differenza andrebbe sempre ricordata. È violenza mettere una mano sul sedere a una donna che lavora? Io penso di no. È un costume odioso ed è contro quel costume che dobbiamo lottare tutte assieme. In America ormai siamo al paradosso, un uomo è terrorizzato di salire in ascensore con una signora. Non siamo ipocrite: a tutte piacciono i complimenti. E una bella ragazza può avere vita più facile. Per dire: se fossi stata maschio e in sovrappeso penso che un Guido Carli non mi avrebbe neanche presa in considerazione".

 

 

 

 


Bando alle ipocrisie, dunque. La Merlino negli anni 90 era bellissima (qualcuno, in vari gruppi di telespettatori appassionati di giornaliste e telegiornaliste, l'ha paragonata addirittura a Maddalena Corvaglia, mitica velina di Striscia la notizia in coppia con Elisabetta Canalis) ma soprattutto molto preparata. "Essere belle aiuta e chi pensa il contrario si prende in giro. Aiuta ma non è una scorciatoia. Si fa qualche metro in più all'inizio e poi se manca la sostanza si paga tutto. In Rai assistevo ai sorpassi quotidiani della furbetta di turno. E pazienza. La mia è la carriera della formica, briciole messe faticosamente insieme. Non condurrò mai Sanremo, ma quello che ho è roba mia e mi rende forte". A chi si starà riferendo? Ah, saperlo. 

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