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Otto e mezzo, Marco Travaglio silura Draghi: "Come Schettino, non immaginavo finisse così"

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L’odio di Marco Travaglio nei confronti di Mario Draghi è ormai risaputo. Ospite di Otto e Mezzo per commentare la seconda giornata di votazione per l’elezione del presidente della Repubblica, il direttore del Fatto Quotidiano si è scaldato parecchio nei confronti del premier, accusato di voler abbandonare la nave per approdare al Quirinale, paragonandolo addirittura a Schettino, il comandante della Costa Concordia.

 

 

“Se lo stallo esiste davvero lo vedremo alla quarta chiama - ha dichiarato Travaglio - fino ad allora non si sta perdendo tempo. Contro le regole e i numeri Berlusconi e Draghi si erano candidati ma al momento non ce l’hanno fatta. Soprattutto si sta raccontando che la maggioranza del presidente della Repubblica è uguale a quella del governo: questa è una leggenda metropolitana per spingere Draghi. Oggi ci sono stati 468 morti di Covid, con quale irresponsabilità il premier sta picconando il suo governo, la sua immagine e il suo Paese in nome dell’ambizione personale?”.

 

 

Non è finito qui l’attacco di Travaglio: “Lo avevano scambiato per lo stabilizzatore dell’Italia, sta diventando il destabilizzatore perché non pensa a governare, vuole il Paese al servizio del nonno e ha scambiato l’ordine dei fattori. Non immaginavo che sarebbe arrivato a questo punto, l’ho paragonato a Schettino perché i partiti gli dicono di restare a bordo e lui vuole scappare”. “Non sono sicura che sia proprio così”, ha chiosato Lilli Gruber.

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