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Quirinale, "Emilio Scalzo": un voto al teppista che pesta i poliziotti, il peggio del Parlamento

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Per il Quirinale vale tutto. Anche proporre di eleggere presidente della Repubblica Emilio Scalzo. Chi è costui? Un militante No Tav arrestato per aver malmenato un gendarme francese. Impossibile, ovviamente, stabilire chi sia stato il Grande elettore che ha scelto di scrivere il suo nome sulla "sacra" scheda. Non un esponente del Movimento 5 Stelle, che simpatizza per la battaglia dei valligiani della Valsusa contro l'alta velocità (i 5 Stelle si sono astenuti, come tutto il centrosinistra). Magari qualche fuoriuscito dal Movimento, da Alternativa c'è (che però ha puntato ancora su Nino Di Matteo) al Misto. Oppure un delegato piemontese in vena di revenchismo. 

 

 

Nel clima delirante che ha portato al muro contro muro tra centrodestra e centrosinistra, e la presidente del Senato Elisabetta Casellati a schiantarsi (appena 382 preferenze, massacrata da 71 franchi tiratori della sua stessa coalizione, clamorosamente mancati all'appello nonostante la scelta di candidarla sia venuta direttamente da Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi), questa è forse la Colle-follia più strabiliante. 

 

 

Nell'elenco dei votati, dopo la Casellati, spicca il presidente uscente Sergio Mattarella che ottiene 46 voti, 38 per Di Matteo, 8 per Berlusconi, 7 per Tajani e altrettanti per Marta Cartabia. Il quirinabilissimo Casini incassa 6 voti mentre al premier Mario Draghi ne vanno solo 3. Due per la (bruciata?) Elisabetta Belloni 2.

Svelato anche un mistero a tinte piccanti: "Il voto fisso per Rocco Siffredi - rivela Aldo Cazzullo sul Corriere.it - era del senatore Tommaso Cerno: «Attendevo con ansia e ogni volta ci restavo male che non venisse annunciato. Non sapevo che non è il suo vero nome e quindi la scheda veniva annullata»".

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