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Walter Ricciardi, "Roberto Speranza? Troppo di sinistra, pronto a candidarmi con Carlo Calenda"

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Walter Ricciardi scende in campo. Se Matteo Bassetti si propone alla politica solo come tecnico e il collega Fabrizio Pregliasco si definisce "democristiano nell'approccio", il consulente di Roberto Speranza entra nel comitato direttivo di Azione. Per l'ex membro dell'Organizzazione mondiale della sanità non è però la prima volta. Già tra i promotori del partito di Carlo Calenda, Ricciardi ricorda che "ero stato tra i fondatori di Italia Futura, con Montezemolo". E in quota Luca Cordero, "ero stato candidato in Parlamento nel 2013 con Scelta Civica".

 

 

Un'esperienza che, come la storia insegna, finì male. Ma per l'igienista, raggiunto da Repubblica, i tempi sono cambiati e "l'impegno in politica è la più alta forma di servizio". Da qui la decisione di scommettere sull'uomo del momento: "Ho dato volentieri la mia disponibilità, data anche l'ammirazione che ho per Carlo". E chissà cosa ne pensa il ministro della Salute dell'idea di snobbare Articolo Uno, il partito di cui è segretario.

 

 

"Ho grande stima per Speranza - spiega - ma la mia cultura politica non è quella di sinistra, non più almeno, sono stato di sinistra da ragazzo. Sono un cattolico liberale. Mi ritrovo nel programma di Azione. Ma la mia ambizione non è elettorale, non voglio candidarmi, l'ho già fatto. Sono qui per servire, non per chiedere". Come lui sono in tanti tra gli esperti del Covid a percorrere nuove strade. Basta pensare ad Alberto Zangrillo, medico di Silvio Berlusconi e primario del reparto di Terapia intensiva dell'ospedale San Raffaele di Milano, nominato presidente del Genoa tre mesi fa.

 

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