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In Onda, Federico Rampini: "La minaccia nucleare di Putin? Un avvertimento alla Nato, ecco la cosa più agghiacciante"

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"Perché non sono saltate le comunicazioni?": Concita De Gregorio e David Parenzo si sono posti questa domanda a In Onda su La7, parlando della guerra in Ucraina. Federico Rampini, loro ospite in collegamento, ha spiegato che è "sempre molto imprudente cercare di leggere nel pensiero di Putin. Il personaggio è impenetrabile, quindi non so perché non lo abbia fatto. Magari ci ha provato ma non ci è riuscito". Il giornalista, poi, ha posto l'accento su un aspetto in particolare: "L'aspetto più agghiacciante di oggi è il nucleare, su questo bisogna essere molto lucidi. I predecessori sovietici di Putin erano molto più cauti di lui nel maneggiare, anche solo retoricamente o diplomaticamente, la minaccia nucleare".

 

 

 

"Quello che ha detto Putin deve suonare come una sveglia per tutti noi europei - ha proseguito Rampini -. Le armi nucleari sono di tanti tipi. Ci sono armi nucleari tattiche, a breve gittata, che possono essere usate contro truppe nemiche senza scatenare l'olocausto nucleare. E' un uso chirurgico sul campo di battaglia".

 

 

 

 

Il riferimento di Putin al nucleare, secondo il giornalista, "è un avvertimento alla Nato": "Se guardiamo le armi nucleari tattiche, il rapporto tra Russia e Nato è 5 a 1. La Nato è entrata in un torpore da 20 anni, non ha capito cosa stava succedendo sul fronte del riarmo russo". 

 

 

 

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