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Al Bano, proposta indecente a Vladimir Putin: "Pronto a farlo, a meno trenta gradi"

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Al Bano spera ancora nella fine del conflitto tra Russia e Ucraina e si offre addirittura come mediatore. "Se potessi essere di aiuto per la pace andrei a cantare sul Pripyat pure di notte, pure a -30 gradi", ha detto in un'intervista all'Adnkronos. Il cantante di Cellino San Marco ha rivelato di essere molto angosciato per le ultime notizie: "Vedere le immagini della gente disperata sotto le bombe, dei bambini con lo sguardo perso mi fa stare male. Rinnovo l'appello al presidente Putin e alla Nato perché si impegnino tutti al massimo per uscire da questa situazione orrenda".

 

 

 

"Io sono nato nel 1943: ho vissuto la guerra senza averla capita - ha proseguito Al Bano -. Ero troppo piccolo ma il rumore delle bombe mi è rimasto dentro. E mi auguro con tutto me stesso che i miei figli e i figli dei miei figli non debbano vivere questa esperienza di barbarie, di dolore, di paura". L'artista, poi, ha spiegato che le sue ultime speranze sono riposte nei negoziati tra le delegazioni: "Spero che i delegati abbiano ben presente la posta in gioco".

 

 

 

Al Bano, poi, ha messo tutti in guardia: "Attenti ai corsi e ricorsi storici: nel secolo scorso, dopo la Prima Guerra Mondiale arrivò la Spagnola. Spero proprio che oltre 100 anni di storia non siano passati invano e che non vogliamo proporre questa disgrazia al contrario, passando, dopo due anni di Covid, che ha già messo in ginocchio il mondo intero, alla Terza Guerra Mondiale". Il cantante è molto apprezzato sia in Ucraina che in Russia. Anche se nel 2019 ha avuto un incidente diplomatico a Kiev: era stato inserito nella blacklist dei personaggi sgraditi e considerati pericolosi dall'Ucraina, per le sue simpatie nei confronti di Putin. Nel giro di pochi mesi, però, l'incidente è rientrato ed è tornata la pace.

 

 

 

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