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Ucraina, la profezia di Sergio Romano: "Come uscirà Vladimir Putin da questa guerra", una enorme sorpresa

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I disegni egemonici di Putin segneranno la sua fine politica: ne è convinto Sergio Romano, profondo conoscitore sia della Russia che della Nato. E' stato, infatti, sia ambasciatore italiano a Mosca ai tempi in cui c'era l'Urss dal 1985 al 1989, sia ambasciatore presso la Nato dal 1983 al 1985. "Putin uscirà da questa guerra da perdente. Vuole essere ricordato come il leader politico che ha restaurato il potere, un patriota russo. Per lui la missione è restituire il prestigio della grande Russia. Tuttavia, dal tentativo di recuperare l'influenza degli Stati che gli sono vicini, lui ne uscirà malissimo", ha detto in un'intervista al Messaggero

 

 

 

Secondo Romano, inoltre, lo zar sarebbe partito col piede sbagliato, pensando di poter vincere la guerra in pochissimo tempo. Cosa che non si sta dimostrando affatto vera dopo otto giorni di attacco. "La sua iniziativa produrrà il risultato opposto: il dissenso aperto da parte degli altri Paesi - ha spiegato il giornalista -. La sua politica genera diffidenza, sarà circondato da nazioni sospettose che non si fideranno mai di lui". 

 

 

 

L'ex ambasciatore, inoltre, ha sottolineato che in caso di smilitarizzazione dell'Ucraina, non bisognerebbe preoccuparsi troppo delle mire russe: "Non dobbiamo vedere la Russia come un Paese omogeneo. Sarebbe un errore. Nella società e nella politica russa ci sono molti realisti, personalità di rilievo che si rendono conto di ciò che la Russia può avere e chiedere e ciò che non può avere e chiedere. Sono convinto, da sempre, che Mosca abbia diritto ad un suo spazio e ad una considerazione internazionale, ma temo molto che la linea adottata da Putin nuoccia al suo stesso Paese".

 

 

 

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