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Vladimir Sorokin e la Russia, la profezia: "Esecuzioni, stupri, corruzione". L'uomo che sapeva tutto: il 2027 è già qui?

Vladimir Sorokin

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Vladimir Sorokin nel suo romanzo La giornata di un Opričnik collocava la sua visione di un Paese isolato, feroce, teocratico, nel 2027. Ma letto oggi, alla luce dell'invasione spietata di Vladimir Putin in Ucraina suona come una terrificante profezia. 

Gli Opričniki si formarono al tempo dello zar Ivan il terribile. Il quale creò all'interno dell'impero una sorta di "territorio separato", una opričnina, che aveva una sua corte, un suo governo, una finanza e reggimenti propri. Per lo zar si formò pure un nuovo corpo di guardia i cui membri erano detti Opričniki. Questi diventarono presto uno strumento cieco della più efferata violenza. Essi dovevano massacrare i nemici dello zar e i traditori, per questo, attaccata alla sella dei loro cavalli, gli Opričniki portavano la testa di cane e una scopa.

 

 

Sorokin nel suo romanzo utilizza questi fatti che sono avvenuti tra il 1565 e il 1572 e li traslata nel 2027 con un risultato stupefacente. La Russia del futuro - o di adesso? - è guidata da una sorta di dittatore, isolata dal resto del mondo da un "Grande Muro", che va dall'Europa fino alla Cina, attraverso il Caucaso. La violenza, le esecuzioni brutali, gli stupri, gli abusi di potere e la corruzione sono la cifra di questa nuova Russia. Ovviamente non manca la censura perché ogni informazione deve andare a vantaggio del sovrano. 

 

 

Qualcuno ci vede la Russia di Putin di oggi? Sicuramente gli Opričniki ricordano molto i "pretoriani" creati dal presidente russo, un corpo speciale di polizia che risponde solo al suo comando. Il libro è angosciante. Sembra che parli di questi giorni con un finale a dir poco inquietante. Una profezia.

 

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