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Roman Abramovich, quando con Gorbaciov ed Elstin... "La sua vita tutta un imbroglio": l'aneddoto che spiega tutto

Abramovich e Putin

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L'oligarca russo più famoso ma non il solo colpito dalle sanzioni è Roman Abramovich. Non è lui il più ricco e potente nonostante il suo patrimonio superi i 10 miliardi di euro (anche se nessuno conosce la vera cifra). Di sicuro è tra i più vicini a Vladimir Putin. E secondo Dominic Raab, ministro degli Esteri britannico, Abramovich non solo ha “ricevuto concessioni e trattamento preferenziale”, ma ha anche attivamente “contribuito alla destabilizzazione dell’Ucraina, minacciando l’integrità territoriale e la sovranità”. 

 

 

Come riporta il Foglio, la vita di Abramovich "per molti è stata tutto un imbroglio". Chi è davvero Roman Arkadievic Abramovich? Per capirlo bisogna risalire agli anni di Gorbaciov e partire dalla premessa che gli oligarchi russi si possono dividere in quattro gruppi: "Quelli che hanno fatto fortuna con le privatizzazioni negli anni di Eltsin, quelli che debbono tutto a Putin, quelli che hanno avversato il nuovo zar (sono finiti in galera come Khodorkovskij o sono morti di morte violenta come Boris Abramovich Berezovskij) e quelli che hanno fatto un patto con lui, come Mikhail Fridman e, appunto, Abramovich". 

 

 

Sono stati proprio Boris Berezovskij e Roman Abramovich che all'epoca erano molto amici a garantire per Putin davanti a Boris Eltsin. Roman è lanciato nel mondo degli affari mentre il Muro di Berlino cade e due anni dopo pure l'Urss. Il 1999 anche per lui come per la Russia "è un anno di tragiche svolte. Il paese è al collasso, il caos politico ed economico combinato con il crollo del prezzo del petrolio portano Mosca al fallimento. Vladimir Putin viene nominato primo ministro e si distingue per la sua determinazione schiacciando la rivolta in Cecenia. Nel 2000 entra alla Duma, Eltsin lo designa suo erede e lo presenta alle elezioni". A quel punto Berezovskij "si schiera apertamente contro Putin e cominciano i suoi guai. Alla fine dell’anno si trasferisce a Londra come aveva già fatto Abramovich, ma tra i due cala il gelo tanto che Boris accusa Roman di frode e lo porta in tribunale. Il vero contrasto in realtà è politico perché Abramovich nel frattempo ha stretto un patto di non belligeranza con il nuovo padrone della Russia".

 

 

Berezovskij finisce male. Il processo contro Abramovich gli costa cento milioni di sterline e lo porta alla rovina. "Perseguitato dai servizi segreti di Putin" e "caduto in disgrazia, vive ad Ascot nel Berkshire, grazie all’aiuto della ex moglie Galina". Verrà trovato impiccato il 23 marzo 2013 chiuso a chiave nel bagno di casa. La vera causa della morte non verrà mai stabilita e resterà "un altro dei misteri irrisolti in quell’intreccio pericoloso tra Londra e la Russia e nel torbido mondo degli espatriati di lusso". 

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