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Marina Ovsyannikova, la giornalista che ha interrotto il tg: "I miei figli mi odiano, dicono che ho rovinato la loro vita"

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"I miei figli sono arrabbiati con me, dicono che ho rovinato loro la vita": Marina Ovsyannikova parla per la prima volta dopo aver mostrato un cartello con su scritto "No alla guerra" durante il tg nazionale russo. Un modo per mettere i russi in guardia dalla propaganda. Quella mossa, però, le è costata cara. "In tutti questi anni ho fatto finta di niente ma dinanzi alla guerra non potevo tacere, ora ho paura, potrei essere investita da un'auto mentre cammino, chi può saperlo, so solo di essere il nemico numero 1 del Cremlino", ha raccontato in una lunga intervista a Der Spiegel. 

 

 

 

La giornalista ha spiegato di non aver pianificato il suo gesto molto tempo prima, ha confessato solo di essere stata mossa dal senso del dovere di cittadina. Il suo gesto ha avuto delle conseguenze pressoché immediate: dopo aver interrotto il tg è arrivata la polizia, poi c'è stato l'interrogatorio, l'arresto e la multa. La vicenda, tra l'altro, non si è ancora conclusa e l'imputazione è ancora in piedi. 

 

 

 

La donna, però, adesso teme soprattutto per i suoi figli, nascosti in un luogo sicuro a Mosca: "La mia vita è cambiata per sempre e sto iniziando a capirlo ora, non posso tornare alla mia vecchia vita. E sono davvero preoccupata per i miei figli che hanno 17 e 11 anni. Il più grande è in una fase particolare della crescita, ha detto che mi odia e che gli ho rovinato la vita".

 

 

 

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