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Volodymyr Zelensky, Marcello Sorgi e gli omissis al Senato: "Qualcuno lo ha avvertito", ciò che non ha potuto dire

Marcello Sorgi

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Ci sono degli omissis molto significativi nel discorso del presidente ucraino Volodymyr Zelensky al Parlamento italiano. Marcello Sorgi, ospite di Myrta Merlino a L'aria che tira su La7, nella puntata del 22 marzo, osserva che "Zelensky non ha parlato di no fly zone" a differenza di quanto aveva detto durante i collegamenti con altri Paesi. "Sa che questa storia della 'no fly zone' è difficile, è impossibile, evidentemente ha capito che tutto l'Occidente la considera come qualcosa che farebbe scattare la terza guerra mondiale". 

L'analisi di Marcello Sorgi del discorso di Zelensky al Parlamento italiano

 

 

Non solo. Zelensky non ha parlato di resistenza italiana, non ha fatto il nome di Mussolini, non ha fatto alcun riferimento a questa parte importante della nostra storia. "È stato un discorso prudente e di amicizia, probabilmente era stato avvertito delle tensioni che ci sono nel Parlamento italiano", ipotizza l'editorialista de La Stampa. "Cercava l'unità politica forte con un Paese importante dell'Ue alla vigilia di un vertice delicatissimo che si terrà giovedì 24 marzo in cui ci sarà anche il presidente degli Stati Uniti Joe Biden". 

 

 

Insomma il presidente ucraino, prosegue Sorgi, "era consapevole delle grandi possibilità ma anche delle difficoltà che possono venire da questo vertice". "Mi pare che Draghi ha risposto promettendogli tutto", conclude l'editorialista, "e siccome il premier ha ottenuto, durante una riunione parlamentare, un appoggio straordinario anche dall'opposizione di Fratelli d'Italia tiene duro perché in questo dibattito chiunque prende le distanze lo fa con un prezzo politico molto alto".

 

 

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