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DiMartedì, Giorgio Balzoni choc: "Andai con Prodi da Putin, rischiai di non tornare vivo in aeroporto"

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"La mia generazione quel tipo di censura non la conosce". Esordisce così Giorgio Balzoni, giornalista e scrittore ospite di DiMartedì nella puntata del 22 marzo. A Giovanni Floris nello studio di La7, Balzoni racconta una sua personale esperienza. "Io sono entrato nel sindacato della Rai il giorno in cui Enzo Biagi aveva fatto un'intervista a Gheddafi e la sera sarebbe andata in onda". Quel giorno però l'ex dittatore libico sparò un missile sulla spiaggia di Lampedusa.

 

 

Da qui Biagio Agnes decise di non mandare in onda l'intervista, scontrandosi con il sindacato però alla fine quell'intervista andò in onda. "Qualche anno dopo - prosegue Balzoni - sono andato con Prodi in visita ufficiale in Russia da Putin e il cerimoniale fa sapere che si poteva fare una sola domanda". E ancora: "Eravamo dieci giornalisti e alla fine, fatta la conta, venne fuori che dovevo farla io. Volevo fare una domanda sui diritti umani, ma a quel punto Sergio Canciani, storico corrispondente della Rai da Mosca, inizia a urlare: 'Non ci provare, non te lo permetto, te lo vieto assolutamente'".

 

 

Così fu il giornalista a chiedere spiegazioni, mentre il collega lo mise in guardia: "Ti dico che se fai quella domanda, non arrivi all'aereo che ti riporta a casa". "Sul momento - conclude Balzoni durante il programma di Floris - ci ho riso, ma col tempo ho capito che aveva ragione, avrei rischiato di non tornare vivo in aeroporto". 

 

 

Qui l'intero intervento di Giorgio Balzoni sulla Russia e Putin a DiMartedì

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