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Vladimir Putin, conferme dalla Cia: "Cosa succede se resiste al golpe"

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Un colpo di stato non è poi così impossibile. Secondo Leon Panetta, ex capo della Cia e del Pentagono, Vladimir Putin deve ragionare sulle prossime mosse. Con la guerra in Ucraina, la resistenza trovata nel paese invaso e anche ai vertici del Cremlino, "lo zar rischia davvero il golpe, ma se sopravviverà politicamente, verrà messo in una condizione di debolezza". Intervistato da Repubblica Panetta si dice certo che il presidente russo è "un bullo, ma non stupido". Per questo "se capirà che deve scegliere tra sopravvivere come leader, o mettere se stesso e il paese a rischio annichilimento, farà la scelta pragmatica che include una soluzione negoziata".

 

 

Che sia dunque vicina una soluzione, magari attraverso negoziati? Per l'ex capo di gabinetto della Casa Bianca "ci sono possibilità". Tra queste forse quella che riconosce la Crimea come qualcosa che la Russia può mantenere. E ancora: il referendum nelle altre aree contese, una dichiarazione di neutralità di Zelensky con garanzie di sicurezza da futuri attacchi russi. Quanto alle tante già discusse trame nei servizi di intelligence per deporre Putin, "in circostanze normali sarebbe difficile arrivare alla conclusione che siano disposti al golpe, ma considerando la situazione in Russia, i soldati morti, l'incapacità dell'esercito, forse c'è abbastanza risentimento. È chiaro però che se Putin resta, sarà un leader indebolito. È il risultato più probabile".

 

 

D'altronde il cerchio magico del presidente russo comincia a restringersi. In questi giorni sono stati tanti i fedelissimi che, contrari all'invasione dell'Ucraina, hanno deciso di lasciare le loro poltrone. Basta ricordare le dimissioni dell'inviato per il clima di Mosca, Anatoly Chubais, ma anche gli attacchi a Putin della numero uno della Banca centrale della Federazione russa Elvira Nabiullina, così come le contrarietà espresse dal ministro della Difesa Sergei Shoigu

 

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