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PiazzaPulita, Quirico: "Zelensky? Suddito ribelle da spazzare via": Putin e una brutale verità sul premier ucraino

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Un'analisi lucida, a tratti spietata, quella offerta da Domenico Quirico. Siamo a PiazzaPulita, il programma condotto da Corrado Formigli su La7, e nella puntata di giovedì 31 marzo ecco ospite in collegamento il giornalista e inviato di guerra de La Stampa. Si parla ovviamente del conflitto in Ucraina, dell'invasione della Russia di Vladimir Putin.

 

"Io ho visto i russi in azione in Siria. Dico una cosa orribile: gli ucraini, che già hanno subito danni e morti, una distruzione che a noi sembra terrificante... io dico che i russi in Ucraina hanno usato un millesimo della loro capacità distruttiva. Non operativa, magari i generali sono degli imbecilli. La capacità distruttiva è appena accennata: forse Mariupol è un esempio di quello che possono fare", spiega Quirico. Insomma, non abbiamo visto (quasi) nulla.

Dunque, Formigli si interroga: "Quindi si sta andando con un filo di gas? In questo momento Putin non vuole affondare ma potrebbe farlo molto di più. Perché non lo fa? Cerca di portare Europa, Nato e Usa sul negoziato?".

"Questa è una graduazione della pressione - riprende Quirico -. Ogni giorno, ogni settimana aumenta la pressione sugli ucraini. Forse vogliono vedere il punto in cui la resistenza si spezza: ogni esercito ha il punto in cui, premi premi, si spezza. Ma io ho un'impressione tragica, la doppia tragedia degli ucraini. Sono le vittime della guerra ma allo stesso tempo sono semplicemente lo strumento, l'oggetto. L'interlocutore di Putin non è Volodymyr Zelensky - sottolinea il giornalista -, per lui è un suddito ribelle da spazzare via, questa per molti aspetti è una guerra coloniale. Cosa gliene importa di Zelensky? Questa guerra è un modo per mandare un messaggio ad altri: Putin da anni dice di voler ridiscutere gli equilibri complessivi di potenza nell'Europa e nel mondo", insiste.

 

"L'interlocutore di Putin è un signore che si chiama Jo Biden. Non l'Europa, che per Putin è un altro non-soggetto. Putin ragiona in termini di forza, di brutalità: sa di poter far male e spiega che l'equilibrio di potenza imposto alla Russia dopo la caduta dell'Urss, secondo lui, non funziona più", conclude Quirico.

Domenico Quirico a PiazzaPulita, cliccca qui per guardare l'intervento

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