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Federico Rampini contro i "finti pacifisti" italiani: "Tutte le balle che circolano sugli Usa"

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Federico Rampini non crede alla teoria secondo cui gli Stati Uniti avrebbero molto da guadagnare da un prolungamento del conflitto in Ucraina. Ospite di Tiziana Panella a Tagadà, l’editorialista del Corriere della Sera ha spiegato perché non dà credito a chi ritiene che gli americani vogliano un’Europa indebolita economicamente e soprattutto dipendente in futuro dal suo gas e non più da quello russo.

 

 

Rampini ha citato un episodio risalente all’inizio della crisi ucraina, quando gli Stati Uniti avevano offerto una via di fuga da Kiev a Volodymyr Zelensky: “Possiamo immaginare quanta voglia avessero gli americani di chiudere il conflitto il prima possibile. La vera sfida strategica di Washington è con la Cina, non con la Russia”. Poi Rampini ha puntato il dito contro i pacifisti di casa nostra, in particolare contro quelli che si nascondono dietro lo slogan ‘né con la Nato, né con la Russia’: “Ricordo che dietro alle teorie che circolano in Italia su questa America che starebbe aizzando l’Ucraina contro la Russia c’è il fenomeno, molto italiano, del finto pacifismo. Sembra che vogliamo inventarci delle colpe occidentali”.

 

 

Poi Rampini ha commentato la questione del gas russo: “Finché rimane l’Europa continuerà a finanziare gli armamenti di Putin e i massacri russi in Ucraina”. Il problema, però, è che per Paesi come Germania e Italia, che sono fortemente dipendenti dal gas russo, gli sforzi di rendersi indipendenti da Mosca non verranno ripagati prima di due o tre anni.

 

 

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