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Dmitry Peskov, "nel caso in cui per Putin si mettesse male...": il prossimo passo del portavoce del Cremlino

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Ai fedelissimi di Vladimir Putin il futuro è assicurato. Lo dimostra Vladimir Soloviev, oligarca amico dello zar nonché anchorman di successo della tv di Stato. E proprio il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, potrebbe fare la stessa "fine". Sì, perché - è la teoria di Massimo Gramellini, se la guerra in Ucraina dovesse andare male allo zar, Peskov potrebbe trovare "un posto da libero pensatore in qualche talk show italiano". 

 

 

Una chiara frecciata, quella sulle colonne del Corriere della Sera, ai programmi che in questi giorni hanno ospitato Soloviev ma anche russi che sostenevano tesi ben diverse da quelle ucraine. Al di là di tutto, per Gramellini "il portavoce di Putin è uno dei mestieri più difficili del pianeta: se sbagli una dichiarazione, rischi di non perdere soltanto la voce".

 

 

E ancora: "Ma è anche uno dei mestieri più facili: basta mettere quasi sempre un non davanti alla realtà. Dmitry Peskov sembra disegnato apposta per il ruolo. Ancora nel novembre scorso, sgranava gli occhi stupefatto quando gli si chiedeva se il suo capo avrebbe invaso l'Ucraina, attribuendo la calunnia alla controinformazione occidentale". Peskov è talmente preso dalla propaganda mediatica, che anche ora per Gramellini il portavoce è convinto che "sia stata l'Ucraina ad avere invaso un pezzo di sé stessa". 

 

 

 

 

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