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Ucraina, "Nato al limite della linea rossa": l'errore che può spingere Putin a premere il bottone

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Francesco Stazzari, analista nonché professore della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, è stato intervistato dal Giorno in merito a quanto sta avvenendo in Ucraina. L’invasione della Russia è iniziata quasi un mese e mezzo fa e ancora non ha prodotto i risultati sperati da Vladimir Putin, anche perché l’Occidente sta continuando ad inviare armi alla resistenza: “È legittimo che gli ucraini, aggrediti, ci chiedano armi. E la Nato ha capito benissimo che non può esimersi dal dargliele”.

 

 

Questo perché più si protrae la guerra e più aumentano le possibilità che Putin si convinca a presentarsi a un tavolo di pace. Anche se secondo Stazzari il leader del Cremlino “non si accontenta, non si ferma se gli si fanno altre concessioni territoriali o politiche: deve convincersi che non può avere altro, sennò insisterà, anche per anni”. Fin dal principio i russi hanno però dichiarato che i carichi di armi diventano obiettivi legittimi: “È comprensibile. Non a caso i comandi Nato sono molto attenti a gestire l’escalation per trovare il livello giusto, per poter far capire alla Russia che non stiamo varcando la linea rossa ma al tempo stesso continuare a sostenere lo sforzo ucraino fino all’obiettivo finale, che è quello che la Russia perde se non vince”.

 

 

La fornitura di aerei d’attacco è però al di sopra della linea rossa: “La Nato lo sa. E anche la fornitura di carri armati in massa. Anche perché con aerei d'attacco e centinaia di tank l'Ucraina potrebbe portare la guerra in Russia, cosa che potrebbe spingere Mosca a usare armi nucleari tattiche. Loro lo hanno detto con chiarezza - ha chiosato Stazzari - anche ultimamente: se è a rischio l'esistenza stessa della Russia, l'uso del nucleare è legittimo”.

 

 

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