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Carolina Crescentini: "La prima cosa che guardo in un uomo...". Senza pudori, senza tabù

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Come una "cagna maledetta" - così chiamavano il suo personaggio nella serie cult Boris - ha recitato per davvero, in un provino, e non la presero. Carolina Crescentini lo racconta a Valerio Cappelli per il Corriere della Sera: "Ne ricordo uno, prima del Centro Sperimentale di Cinematografia, con Gigi Proietti per Romeo e Giulietta. Arrivai di corsa da Firenze dove ero stata al concerto dei Radiohead. Siccome recitare è respiro, per tirare fuori il pathos mi spezzarono il fiato col gioco della campana. Mi fecero ripetere la scena, Oh Romeo , per avere una reazione emotiva mi dissero: ora immagina di essere in borgata e di urlare a Romeo al palazzo di fronte. Non mi presero e fecero bene, non avevo capito nulla. Avevo interpretato la cagna maledetta".

 

 

Nell'intervista in cui Carolina Crescentini si racconta a 360° emerge anche un particolare sugli uomini che attirano la sua attenzione. La prima cosa che guarda? "Le clavicole, l'incrocio tra il petto e la spalla. Sembra una pazzia ma lo trovo un bel punto". E chissà come saranno le clavicole del marito, il cantautore Francesco Motta, che ha sei anni meno di lei. In realtà ad averla fatta innamorare di lui c'è altro: "Oltre a essere molto poetico, la sua sensibilità e ironia, che in una relazione è fondamentale. E poi ha gli occhi buoni. Francesco mi ha dedicato più di una canzone. Ci siamo incontrati in una radio che non esiste più. Mi guardava e riguardava, aveva tutti questi capelli ricci". Lo ha sposato una volta e mezzo: "La prima volta a New York, la seconda è stata una cerimonia simbolica durata tre giorni in Toscana, perché ci hanno spiegato che, per complicate questioni burocratiche con gli Usa, per risposarci in Italia dovevamo prima divorziare sennò sarebbe stata bigamia".

 

 

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