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Marina Berlusconi: "Putin? Mio padre è stato il primo", i meriti dimenticati del Cav

 Marina Berlusconi

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Marina Berlusconi ha rilasciato una lunga intervista a Il Giornale in cui ha parlato anche di quanto sta accadendo in Ucraina, dove l’offensiva lanciata dalla Russia va avanti ormai da quasi due mesi. La presidente di Mondadori e Fininvest ha innanzitutto fatto una scelta di campo precisa: “Qui non possiamo che stare dalla parte di un popolo aggredito e dei valori del mondo democratico cui appartiene, e contro un aggressore che in realtà ha dichiarato guerra a tutto l’Occidente, alla sua identità e alla sua cultura”.

 

 

Secondo Marina Berlusconi i tempi che corrono richiedono il coraggio di scelte coerenti: “Il sistema occidentale basato sulla libertà e sulla democrazia avrà mille limiti e difetti, ma ha sicuramente molti più pregi, a cominciare dal fatto che lo si può criticare anche aspramente senza il rischio di finire in galera. A Mosca e a Pechino succede lo stesso? Putin addirittura ha appena vietato quella che era stata una conquista storica dopo il crollo dell’Urss, e cioè il diritto di equiparare stalinismo e nazismo, che significa in altre parole il diritto di condannare ogni forma di totalitarismo. In Russia non si può più fare, altrimenti rischi la galera”.

 

 

Poi Marina ha affrontato la questione del padre Silvio Berlusconi che, seppure con un mese di ritardo, ha condannato duramente le azioni di Putin: “Mio padre ha fatto e ha detto le cose giuste al momento giusto. La sua posizione è sempre stata netta. Per tanti anni è stato il più convinto sostenitore della necessità di un esercito e di una politica estera comuni dell’Unione, e il primo a denunciare i pericoli del neoimperialismo cinese e di un abbraccio con la Russia”.

 

 

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