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Diego Fusaro e il Battaglione Azov: "Come festeggiamo il 25 aprile, questo è fango"

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Diego Fusaro è incontenibile nel giorno della Liberazione del 25 aprile. Con una serie di tweet il filosofo ha messo nel mirino innanzitutto l’Anpi, che si è dissociata dagli striscioni anti Usa e Nato esposti nel corso della manifestazione di Roma. “Onore a chi si oppone alla Nato e all’imperialismo Usa - ha dichiarato Fusaro - l’Anpi si dissocia: ritiene legittima l’occupazione del territorio con 120 basi Usa? Rievocano la Liberazione dell’occupazione precedente e poi accettano quella americana, che dura dal ’45?”.

 

 

E ancora: “Se, anziché pavidi guitti fucsia al servizio del capitale e dei padroni a stelle e strisce, vi fossero ancora Marx e Gramsci, non avrebbero dubbi: la lotta contro il capitalismo è oggi opposizione all’Unione Europea e all’imperialismo Nato”. Una visione a dir poco particolare, quella di Fusaro, per non dire a tratti delirante. Ma d’altronde questo è il personaggio che si è costruito. Poi per completare l’opera il filosofo ha tirato in ballo pure il battaglione Azov: “Voi che retoricamente celebrate la Liberazione approvando l’invio di armi al battaglione nazista Azov e non prendendo posizione contro l’imperialismo della Nato state infangando la memoria storica a cui pure dite di richiamavi”.

 

 

Poi la conclusione, sempre con i soldati nazionalisti ucraini infilati nel mezzo del 25 April: “La Librazione si celebra non mandando armi ai nazisti del battaglione Azov, ma combattendoli e denazificando i territori da loro occupati”.

 

 

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