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Federico Rampini umilia Joe Biden e Papa Francesco: "Così si rischia un massacro"

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Fermare la guerra sì, ma non con un negoziato limitato a Joe Biden e Vladimir Putin. Ne è convinto Federico Rampini che interviene a Tagadà su La7. Nella puntata in onda venerdì 29 aprile, il giornalista spiega la sua tesi a Tiziana Panella. Pensiero, il suo, che va in netta contrapposizione con quello di padre Alex Zanotelli. 

 

 

"Biden si permetterebbe di negoziare in nome del popolo ucraino e di decidere del suo futuro sopra la sua testa?" tuona l'editorialista del Corriere della Sera. Alla base l'idea "che in fondo gli ucraini sono manovrati dall'America che sta soffiando sul fuoco". Per Rampini gli Stati Uniti hanno fatto male i conti, puntando tutto sulle sanzioni economiche. Il motivo? A "Putin non fanno un baffo, e gli ucraini hanno chiesto all'Occidente le armi per potersi difendere" e solo allora Washington ha detto sì. "Se adesso Biden dovesse seguire il consiglio di Papa Francesco, e negare le armi" a Kiev "sarebbe responsabile di un massacro": prima aiuta Volodymyr Zelensky e poi lo abbandona al suo destino. 

 

Prima di lui aveva detto la sua Zanotelli. Il missionario aveva spiegato che la soluzione per fermare il conflitto in Ucraina era quella di "prendere in considerazione seriamente la dimensione religiosa". Da qui la proposta: "I presidenti delle Conferenze episcopali si ritrovino nella chiesa di Santa Sofia, anche sotto le bombe, finché non si ferma la guerra e si siedano al tavolo". 

 

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