Leone XIV, cosa significa "Prevosto": il segreto del Papa

di Massimo Arcangelidomenica 11 maggio 2025
Leone XIV, cosa significa "Prevosto": il segreto del Papa
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È Prevosto, molto probabilmente, il cognome originario della famiglia del nuovo papa. Alla base c’è l’identico nome comune, con le sue diverse varianti, fra antiche (preosto, provosto) e moderne (preposto, preposito), attribuito a un alto dignitario ecclesiastico – il più alto in carica in un monastero dopo l’abate, il presbitero a capo di un vicariato, ecc. – oppure a un parroco. Il vocabolo, di provenienza dal francese (anticamente prevost; oggi prévôt), rimonta al latino praepositus (‘sovrintendente’, ‘governatore’, ‘comandante’).

Robert Francis Prevost è nato a Chicago il 14 settembre 1955. Anche i genitori del neoeletto al soglio di Pietro erano dello Stato dell’Illinois. La madre del pontefice, Mildred Agnes Martinez, di origine spagnola, morta il 18 giugno 1990 a Chicago Heights, era nata a sua volta a Chicago (30 dicembre 1911). Era figlia di Joseph Norval Martinez (1864-1926), originario delle Antille (Hispaniola). Costui era figlio di Jacques Martinez (1823-1891) e nipote di un italiano di Sanremo (1806-1852) con lo stesso nome. Quest’ultimo, figlio di Nicolò Martino e Catherina Mirasco, aveva cambiato il suo cognome da Martino a Martinez dopo essere emigrato a New Orleans.

Il padre del papa, Louis Marius Prevost, morto l’8 novembre 1997 a Homewood, era nato a Chicago il 28 luglio 1920. Il nonno, Jean Lanti Prevost, morto in ospedale a Evergreen Park il 22 maggio 1960, pare sia invece venuto alla luce a Settimo Rottaro, un paesino in provincia di Torino nel cuore del Canavese, il 24 giugno 1876. Un censimento del 1950 lo registra come residente settantatreenne a Chicago col nome di John R. Prevost. Jean, prima di partire perla Merica, aveva sposato la francese Suzanne Louise Marie Fabre (1894-1979). Se fosse lui il canavesano Giovanni Prevosto, menzionato in alcuni atti pubblici, imbarcatosi sulla Bretagne al porto di Le Havre e approdato a New York nel 1903 (al suo arrivo fu però registrato come trentaseienne, e non poteva dunque esser nato nel 1876), la storia di quel Martinez per Martino si ripeterebbe. Anche Giovanni, sbarcato sul suolo americano, avrebbe, oltreché al nome, rinunciato al suo cognome.

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