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Vaccino Covid, i dubbi di Frajese: "Dna alterato". Ma la scienza lo smentisce

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Si parla di vaccini contro il Covid a Fuori dal Coro. Nella puntata di martedì 24 maggio in onda su Rete 4, interviene Giovanni Frajese, medico endocrinologo sospeso per non essersi vaccinato. È lui a spiegare a Mario Giordano quanto accaduto con il siero: "Questo potrebbe alterare il dna - afferma -. C'è uno studio svedese che ha dimostrato sulle linee cellulari di fegato che questo accade".

 

 

Motivo per cui il professore ora chiede una commissione d'inchiesta che indaghi "se c'è un effetto genotossico, se può far venire o peggiorare il cancro, se c'è e in quale maniera la comparsa di patologie autoimmuni e cosa fa al sistema immunitario". Secondo Frajese ci hanno raccontato sempre la stessa storia, ossia che è efficace: "Ma il 95 per cento è la percentuale di efficacia relativa e non assoluta". In sostanza l'efficacia del vaccino era relativa al placebo. 

 

 

Proprio per queste ragioni il professore ha deciso di non vaccinarsi: "Io sono un ricercatore e non sono una cavia, hanno messo dopo soli 60 giorni di sperimentazione l'obbligo vaccinale e questo non sta né in cielo né in terra visto che solitamente passano tre anni". Insomma, Frajese non nasconde i suoi dubbi.

Le tesi di Giovanni Frajese, però, sono state clamorosamente smentite dal parere dominante delle autorità scientifiche e della comunità scientifica. Per esempio, uno studio che risale all'aprile 2022 di Peter McCullough e del suo team di lavoro, spiega nel dettaglio come il vaccino anti-Covid non intacchi minimamente il codice genetico. Qui sotto, potete trovare tutti i dettagli della ricerca che va a smentire la tesi presentata da Frajese a Fuori dal Coro.

E ancora, Sara Riordan, presidente della National Società of Genetic Counselors, interpellata da Forbes nel gennaio 2021 ha spiegato: "La cosa davvero rassicurante di questi vaccini a mRNA è che l'mRNA non entra mai nel nucleo, la parte della cellula contenente tutto il Dna e le relative istruzioni".

Dunque una revisione del marzo 2019 delle prove scientifiche esistenti sui vaccini a mRNA, pubblicata sulla rivista Frontiers in Immunology, ha rilevato che l'mRNA "non può potenzialmente integrarsi nel genoma ospite e viene degradato naturalmente" dopo che il corpo ha prodotto l'antigene. Un'altra revisione delle prove scientifiche esistenti sui vaccini a mRNA, pubblicata nell'agosto 2021 sulla rivista Nature Reviews Drug Discovery, è giunta a una conclusione simile e ha affermato: "A differenza di alcuni vaccini virali, l'mRNA non si integra nel genoma, ovviando alle preoccupazioni sulla mutagenesi inserzionale".

 

 

 

 

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