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Enrico Mentana e Dario Fabbri, lo sfregio del Fatto quotidiano: "Prime crepe a La7, non finirà bene"

Fabbri e Mentana

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Dario Fabbri ed Enrico Mentana sono finiti nel mirino del Fatto quotidiano. Il direttore del TgLa7 e l'esperto di geopolitica vengono infatti "umiliati" in un articolo a pagina 2 del giornale di Marco Travaglio titolato "I maratoneti atlantisti parlano come i loro nemici filoputiniani". "Prime crepe sul riscatto di Kiev, forse non finirà così bene", si legge nel sommario. E ancora: "Putin, fino circa alle 19-19:30 del 28 maggio, era una mezza schiappa, procedeva lentissimamente col suo esercito straccione di ragazzini piagnoni, il battaglione Azov stava resistendo eroicamente (o, laddove si arrendeva, si arrendeva eroicamente), e noi eravamo pronti a goderci lo spettacolo dell'imminente ritirata russa con conseguente vittoria dell'Ucraina".

 

 

"Sennonché sabato sera verso l'ora di cena - e se avete seguito la Maratona Mentana lo sapete bene - Putin è diventato improvvisamente forte, e il sogno di un Occidente libero guidato dall'Ucraina coi suoi eroi tatuati ha cominciato a svanire", attacca l'articolista. "Ma come, non dovevamo riprenderci i territori occupati nel 2014?". 

Insomma, conclude il Fatto quotidiano, "adesso, piano piano, dopo 4 mila morti civili (ma forse molti di più) e una crisi mondiale, ci arrivano anche i nostri media - di cui la maratona su La7 è una buona avanguardia - e la propaganda del 'vincere! E vinceremo!' si spompa in una sera".

 

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