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Paolo Mieli a valanga: "Vuol dire che sono cretini". Covid, cos'ha notato sui ministri

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"Hanno vinto i no vax. Se in autunno il Covid ritorna vuol dire che siamo cretini". Paolo Mieli, ospite in studio di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, nasconde a fatica con l'ironia una grandissima amarezza per l'andamento dei contagi. "Il ministro Speranza sarebbe rimasto un po' rigido sull'allentamento delle misure. Il governo forse non ha più la forza di imporre nulla?", domanda la Gruber, bloccata ancora a casa, positiva da 17 giorni al Coronavirus. Forse il premier Mario Draghi "si è accorto che la campagna no vax ha sfondato nell'opinione pubblica, diciamo cosi, anche coloro che si professano vaccinisti nei comportamenti, negli atteggiamenti... C'è stato un tana libera tutti clamoroso", sottolinea l'ex direttore del Corriere della Sera, citando le incongruenze nelle indicazioni "spesso risibili" del governo.  

 

 

 

"Basta guardare in televisione come si danno la mano - aggiunge Mieli -: quella la trovo una cosa, mi perdonino, incivile. Tutti a salutarsi, come se la cosa di darsi un colpo di gomito fosse una sceneggiata".  



"Se torna in autunno, sono cretini": guarda il video di Paolo Mieli a Otto e mezzo

 

"Ognuno si regoli come vuole - conclude l'editorialista - ma la cosa che ha detto ora Ilaria Capua è verissima. E se davvero dovesse ripartire per il terzo anno consecutivo in autunno vuol dire che sono cretini. Si può fare una volta, si può fare due ma...". 

 

 

 

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