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Bruno Vespa, gioco sporco al voto? "Giorgia Meloni scatenerà l'inferno"

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Il clima interno al governo non è dei migliori: Giuseppe Conte minaccia in continuazione l'uscita dal governo e Mario Draghi non è da meno. Il premier non fa altro che ripetere: o il Movimento 5 Stelle rimane, o l'esecutivo cade. Proprio su questo, ricorda Bruno Vespa sulle colonne del Giorno, "si discute" in questi giorni. Eppure, anche se i numeri per andare avanti ci sarebbero, il presidente del Consiglio non ne vuole sapere. Altrettanto incerto - spiega il giornalista e conduttore di Porta a Porta - "se si possa tirare la corda fino a votare a maggio (due mesi dopo la scadenza della legislatura) con gran soddisfazione di Giorgia Meloni che ha promesso l'inferno se la terranno fuori dalle nomine di primavera nelle sette grandi società controllate dallo Stato".

 

 

 

Proprio così. La leader di Fratelli d'Italia ha minacciato barricate, nel caso in cui il voto venga posticipato. "Se qualcuno pensa veramente, come ormai si dice apertamente, senza alcuna vergogna su alcuni quotidiani, di posticipare le elezioni a maggio per consentire al governo di fare 300 nomine nelle partecipate statali e non farle fare a un governo che dovesse essere eletto dai cittadini - tuonava -, io sarei pronta a fare le barricate". 

 

 

D'altronde i sondaggi le sorridono e così facendo la Meloni si accaparrerebbe attraverso il ministero dell'Economia e Finanze una buona parte di esse. Da qui l'appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinché eviti ciò che non è permesso in nessun altro sistema democratico. 

 

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