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Giuseppe Brindisi sbotta: "Invidia e cattiveria", con chi se la prende

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Un anno e mezzo di lavoro senza sosta per Giuseppe Brindisi. Conduttore di Zona Bianca, programma in onda su Rete 4, Brindisi è tra i giornalisti più seguiti del Biscione. Complice anche l'intervista a Sergej Lavrov, ministro degli Esteri russo. Proprio il faccia a faccia ha messo il conduttore in una posizione scomoda, al centro delle polemiche. "Hanno detto e scritto che per quell’intervista mi sono messo a tappetino. Credo che sia stata solo invidia e cattiveria. A un certo punto ho detto: 'Sarete certamente più bravi voi quando riuscirete a fare quell’intervista. Ma fatela, intanto…'. Quaranta minuti di conversazione ripresa in tutto il mondo. Credo che sia il fiore all’occhiello della mia carriera". 

 

 

Passato dall'essere un dj e speaker radiofonico a volto di punta di Mediaset, Brindisi spiega a Tv Sorrisi e Canzoni quando è avvenuta la svolta: "Ero collaboratore di Mediaset nel ’90 da Bari. In quel periodo le squadre di calcio pugliesi erano forti. L’anno successivo venni assunto. Dallo sport sono passato poi a "Studio Aperto" grazie a Paolo Liguori e sono rimasto nelle news. Credo di essere uno dei pochi giornalisti ad avere girato tutte le redazioni dei telegiornali".

 

 

In ogni caso nella sua lunga carriera non sono mancate le gaffe. Lui stesso le ha ricordate con grande ironia: "Parlando del serial killer Igor Vaclavic, pronunciai il nome all’inglese, Aigor, come il personaggio di Frankenstein. Una volta chiamai i reali inglesi Carla e Camillo. Quando me ne accorsi eplosi in una risata. Per queste papere sono finito anche su Striscia la notizia".

 

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