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Daria Bignardi, l'autostop in Sardegna finisce malissimo: "Un uomo al volante..."

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Una brutta disavventura per Daria Bignardi: la popolare conduttrice delle Invasioni barbariche su La7 è rimasta a piedi in vacanza in Sardegna e ha atteso quasi un'ora che qualche buon samaritano la raccogliesse a bordo strada, con tanto di borse della spesa, sotto il sole cocente di luglio. Una vicenda che ha raccontato con il sorriso (amaro) sulle labbra su Instagram e che le ha dato lo spunto anche per una semi-seria autocritica.

"Ho una faccia poco raccomandabile? Antipatica? La gente non ha voglia di parlare o avere a che fare con gli sconosciuti? I turisti sono stressati? Si ha paura del Covid? (quello sarebbe comprensibile: non avevo la mascherina) - si chiede, a corredo delle foto che la vedono con il pollice alzato -. Mi sono chiesta come mai un 27 luglio a mezzogiorno, con 30 gradi, per 43 minuti nessuno si fermi per dare un passaggio a una tizia che fa l’autostop - con le borse della spesa - in una assolata via ai piedi di una salita di due chilometri".

 

 

 



"I maschi più gentili facevano un gesto infastidito con la mano appoggiata sul volante come per dire 'svolto subito' (anch’io!), l’unica persona amichevole è stata una ragazza che ha rallentato per dirmi che era in ritardo per andare a prendere il bambino, tutti gli altri fissavano immoti e aggrottati la strada. Mi è tornato in mente che l’anno della Maturità eravamo arrivate proprio a venti chilometri da qui in autostop, da Ferrara, in cinque ragazze con lo zaino. Lo zaino è più sexy della borsa della spesa, d’accordo, ma non credo che il tema sia quello, secondo me c’è proprio una sorta di chiusura, di diffidenza, di timidezza e pigrizia diffusa nei rapporti dal vivo".

Per la cronaca: "Alla fine, dopo 43 minuti, si è fermato un conoscente sardo che andava nella direzione opposta e ha gentilmente perso dieci minuti per fare inversione e darmi un passaggio". Tutto è bene ciò che finisce bene.

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