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Niccolò Ghedini, "il male incurabile": la vergogna pochi minuti dopo la morte

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Una sconcertante raffica di odio su Niccolò Ghedini: il senatore di Forza Italia è morto a soli 62 anni per complicanze legate a una forma di leucemia contro cui combatteva da mesi e che lo aveva costretto in primavera al trapianto di midollo. Una storia straziante che non ferma però insulti e ironie piovute da sinistra sullo storico avvocato di Silvio Berlusconi

 

 

 

"E' morto l'avvocato Ghedini. Da anni combatteva insieme a un male incurabile", è la battuta (chiamiamola così) rilanciata su Twitter dal profilo Spinoza, assai apprezzato dai cosiddetti progressisti soprattutto quando picchia duro sulla destra. Il "male incurabile" a cui fa riferimento l'arguto utente è, ovviamente, proprio Berlusconi. C'è poi chi storpia i modi di dire, "A volte se ne vanno anche i peggiori", e chi la butta in politica nel modo più vergognoso possibile: "Aveva già il record di assenze, oggi ha voluto strafare". 

 

 

 

 

Su Twitter sono migliaia i commenti a corredo dei link che riportano il decesso di Ghedini che si spingono a livelli indecorosi e indecenti, impossibili da riproporre. E così, tra un cordoglio e un ricordo commosso di colleghi di partito e non solo, spiccano anche apprezzabili distinguo. Se Enrico Letta, segretario del Pd (e nipote di Gianni Letta, che con Ghedini ha condiviso anni e anni di militanza a fianco del Cav), esprime "un pensiero di particolare vicinanza da tutti noi alla sua comunità politica e al gruppo di Forza Italia), Matteo Renzi se la prende proprio con gli hater: "Chi in queste ore sparge odio sui social per la morte di un uomo di 62 anni si qualifica per quello che è: un miserabile. Che la terra ti sia lieve, avvocato". Gli fanno eco la giornalista Claudia Fusani ("Quasi sempre con punti di vista diversi, ma sempre corretto e attento. E con grande rispetto per noi giornalisti. Buon viaggio Avvocato Ghedini") e Giusi Fasano ("Dovete avere una vita triste e anche un po' schifosa per scrivere cose così miserevoli pochi minuti dopo la morte di un uomo...".

 

 

 

 

 

 

 

 

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