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Niccolò Ghedini, Travaglio fuori controllo: "Un bello str***o, con il put***ere di minorenni..."

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"Un bello str***o". Marco Travaglio non ha particolari riguardi per Niccolò Ghedini: "L'ho sempre pensato quand'era vivo e il fatto che ora sia morto - e così presto, a 62 anni- non mi pare un buon motivo per dire il contrario". Un clamoroso esercizio di cinismo, quello del direttore del Fatto quotidiano, che però non sorprende: nemici in vita, politicamente parlando, tanto da vergare poi un ricordo molto particolare dell'avvocato storico di Silvio Berlusconi.

 

 

 

 

"Ho l'impressione - scrive Travaglio quasi per scusarsi della volgarità - che a quella nomea tenesse parecchio, con la fatica che aveva fatto per guadagnarsela: nelle aule di tribunale, in quelle parlamentari e negli studi televisivi, dove abbiamo incrociato le lame non so quante volte sui processi al suo cliente più illustre, che lui chiamava "il Presidente" con l'aria deferente di chi gli dà del lei. Anzi, del Lei".

 

 

 

 

A far guadagnare quella "nomea", spiega il direttore, l'idea di coniare la formula "utilizzatore finale" nel processo Ruby "per scrollare di dosso al Presidente se non la fama, almeno l'accusa penale di *putt***re di minorenni". Insomma, ogni occasione è buona, anche un necrologio, per spalare fango sul Cav e i suoi uomini più fidati. E pensare che, tra le righe, compare quasi una sottile simpatia per l'avvocato. Figurarsi se gli fosse stato davvero antipatico.

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