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Briatore, dritta pesantissima alla Meloni: "Chi deve scegliere"

Francesco Fredella
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Ipse dixit. Parla Flavio Briatore. E la notizia fa il giro della Rete. L’imprenditore piemontese è ospite di Giletti 102.5 e parla del Governo che sta per nascere. E su Giorgia Meloni dice: “Secondo me si sta impegnando molto, l’importante è che scelga delle persone brave perché per gestire questo Paese abbiamo bisogno di persone brave. Sarà obbligata a mettere qualche politico da qualche parte ma l’importante è che ci sia una struttura forte dietro di lei, io credo che ci si stia impegnando molto e sono molto convinto del fatto che ce la farà”. 

Ma Massimo Giletti domanda: il ritorno del fascismo in Italia. Tema superato? “A me sembrano delle cavolate enormi, parlare ancora di fascismo. Poi c’è qualche cretino che fa anche il saluto fascista. I giornali tedeschi parlano di fascismo e hanno la coda di paglia. La Meloni si deve occupare dell’Italia di adesso. Abbiamo delle bollette che metteranno fuori competizione migliaia di persone, i soldi il governo deve darli a monte, non a valle. Quanto deve investire per abbassare le bollette? Inviare i soldi sul conto dell’Enel, che fa il calmieraggio dei costi e manda le fatture in giro. Se Enel decide di raddoppiare il prezzo arriveranno le fatture con il prezzo doppio e i cinquanta miliardi serviranno a calmierare. Non puoi partire dal fondo delle aziende, la cassa integrazione. Il governo dovrebbe dare soldi all’Enel a monte e ridistribuirli normalmente”.

 

 

 

 

La Meloni resisterà a ciò che è intorno a lei? “Credo di sì perché è molto brava. Credo che ultimamente anche Draghi non abbia fatto moltissimo per il Paese. Credo che la Meloni adesso stia studiando, logicamente hai pressioni dei politici. Loro non pensano mai al Paese ma pensano solo a loro. Salvini quando è stato ministro dell’interno è andato anche bene. Che si occupassero di mettere della gente brava, avere un task force di gente preparata e di gente che ce l’ha fatta e che può dare una mano al Paese”.


FRATELLI D’ITALIA E IL REDDITO DI CITTADINANZA - Fratelli d’Italia manterrà la posizione del no al reddito di cittadinanza? “Credo di sì perché è sempre stata molto coerente. La Meloni è sempre stata molto coerente nella sua politica. Il reddito di cittadinanza è sbagliato, deve essere rifatto. Non puoi avere ragazzi di 24 anni che stanno a casa in un Paese che vive di turismo. Era da sospendere il mese di aprile e riprendere il mese di ottobre. Giusto aiutare chi ne ha bisogno e chi non può lavorare, ma abbiano protetto una fascia di gente che poteva lavorare portando un disguido enorme a tutte le attività commerciale perché quest’estate nessuno trovata personale. I ragazzi prendevano 600 euro al mese con il reddito di cittadinanza, poi 600 euro al mese di nero ed ecco lì che erano belli tranquilli. Non esiste che un ragazzo di 18 anni grande e grosso rimanga sul divano e non vada a lavorare”.

 

 

 

 

Anche a Briatore sono arrivati CV di ragazzi, però la ricerca era abbastanza complicata. “C’è anche un cambio di generazione. I ragazzi di adesso vogliono molto più tempo libero, quando arrivano a fare i colloqui dicono che non vogliono lavorare il weekend, che vogliono due giorni liberi a settimana. Una scelta loro, però quando abbiamo fatto interviste, su mille ragazzi ne abbiamo presi sette”.

Il M5s sarà la spina nel fianco della Meloni. Al sud pieno di voti puntando sul reddito di cittadinanza. Briatore spara a zero. “Il reddito di cittadinanza è stato un voto di scambio, noi ti diamo i soldi e tu voti. Per me questo è uno scandalo, un qualcosa che non dovrebbe succedere in un Paese normale. Basta vedere le percentuali ottenute al sud e capisci bene che è un voto di scambio. Il M5S è salito negli ultimi tre mesi della campagna elettorale di Conte che ha sempre insistito soltanto sul reddito di cittadinanza. Io spero che la Meloni si disfi di questo reddito di cittadinanza, supporti chi ha bisogno di essere supportato. Abbiamo visto che ci sono stati degli infiltrati, è stato fatto con i piedi e gestito malissimo. C’erano i navigator che dovevano trovare i posti di lavoro, sono affondati anche loro”.

 

 

 

 


L’IMMIGRAZIONE - “Quando vedi in televisione sei talmente abituato che non ci fai neanche caso, quando le vedi davvero è una cosa drammatica. Siamo arrivati a duecento metri da questa barca a vela di diciotto metri con cento persone che urlavano come matti. I motoscafisti li hanno portati fin lì al confine con le acque territoriali italiane, hanno messo il pilota automatico e l’hanno bloccato. Noi per radio li chiamavamo e non c’era il comandante, il mio comandante parlava con la radio, c’era un ragazzo con la radio che urlava e diceva che erano soli, che non sapevano manovrare la barca e che avevano il pilota automatico a cinque nodi completamente bloccato. Sono dei delinquenti. Abbiamo aspettato la motovedetta che arrivasse da Crotone e cercavamo di proteggergli le onde mettendo la nostra barca davanti la loro barca a vela. Abbiamo iniziato all’una di notte e abbiamo fino alle sei del mattino, poi è arrivata la motovedetta, li ha recuperati, agganciati e portati. Si sono fatti altre venti ore di mare per arrivare a Crotone. L’unica cosa che dico è che quando vedi quelle scene devi bloccare la gente prima che parta. L’Europa deve investire nei Paesi africani perché avremo un’invasione, dobbiamo investire e creare posti di lavoro nelle loro terre, perché loro vivono qui e sono trattati come schiavi. Bisogna intervenire e non far partire questi barconi”.

E sul finale spazio ai ricordi, quelli belli e brutti. Il momento più difficile? “Sicuramente la malattia, perché sei completamente solo. Ti rendi conto di essere solo anche quando qualcuno ti tiene la mano. Chi ha avuto successo è perché ha fatto sacrifici, nessuno ti regala niente in qualunque campo. Nel momento della malattia ti rendi conto che sei solo con te stesso e rifletti. Ti senti molto solo e fai l’analisi della tua vita e vedi che contiamo niente, quella la cosa più difficile”, confessa.

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