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Orsini, "Putin combatte con le mani legate". Guerra nucleare imminente

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"Questa è una guerra tra la Russia e 31 Paesi. La Russia è spaventosamente potente perché è contro i 30 Paesi della Nato più l’Ucraina. La Russia non sta usando tutto il suo potenziale, sta combattendo con le mani legate". E' quasi ammirato, Alessandro Orsini, nell'analisi sulla guerra che nelle ultime ore ha registrato una nuova, drammatica escalation. "I bombardamenti russi di ieri - spiega il professore, in studio da Bianca Berlinguer a Cartabianca su Rai 3, a proposito dell'attacco russo a Kiev - sono un vero e proprio crimine nei confronti della popolazione civile ucraina. Purtroppo si sono poste le condizioni di base per il lancio dell’arma nucleare tattica". Lo scenario, è insomma, sempre più terrorizzante. 

 

 

 

 

Cosa fare a questo punto? Secondo Orsini, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky "è radicale perché noi glielo consentiamo: noi diamo a Ucraina soldi e armi. Basterebbe poco a Biden per ottenere un atteggiamento più moderato da parte di Zelensky. Io in questo momento non vedo colombe". Federico Rampini, corrispondente del Corriere della Sera, offre un altro punto di vista: "Gli Stati Uniti di Biden sono sempre un passo indietro rispetto a quello che Zelensky chiede e desidera. Anche in America ci sono mille incertezze su come uscire da questa guerra".

 

 

 

 

Si accoda a Orsini invece Andrea Scanzi, penna del Fatto quotidiano: "Otto mesi dopo l'inizio della guerra siamo sicuri che la strategia giusta sia rifornire sempre più di armi l’Ucraina? Non mi sembra abbia portato grandi risultati. Intanto Zelensky sta chiedendo di rifornirlo sempre di più e di non dialogare con Putin".

 

 

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