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In Onda, botta e risposta Senaldi-De Gregorio: "Libera di farlo", "Infernale"

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"Posso andare incontro a una settimana di inferno". Concita De Gregorio risponde così a Pietro Senaldi. Ospite di In Onda su La7 nella puntata di domenica 23 ottobre, il condirettore commenta la scelta di Giorgia Meloni di farsi chiamare "il premier, il presidente del Consiglio" e non dunque con l'articolo femminile. Senaldi cita la discussione in Rai e ricorda che la Meloni è libera di farsi chiamare come vuole.

 

 

A maggior ragione se a sollevare il problema è quella sinistra che da sempre rivendica i diritti della libertà di genere. Ecco che allora la conduttrice non ci sta: "Allora questo deve valere sempre", prosegue prima di fermare la polemica "se no vado incontro a una settimana di inferno. In ogni caso mi trovo d'accordo con Senaldi sulla libertà".

 

 

La Rai, attraverso una nota del sindacato Usigrai. ha fatto sapere che "ferma restando la libertà di ogni persona di denominarsi come meglio crede, altra cosa è il racconto giornalistico". Risultato? "Nessun collega può essere dunque obbligato a usare il maschile, anzi i giornalisti Rai sono tenuti a declinare al femminile i nomi. Ordini di servizio o indicazioni in senso contrario verranno contestati dal sindacato nelle sedi opportune. Chiediamo alle colleghe e ai colleghi di segnalarci eventuali violazioni". 

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