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PiazzaPulita, Paolo Giordano contro Meloni: "Cosa rivela la parola merito"

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Paolo Giordano, ospite di Corrado Formigli a PiazzaPulita, su La7, nella puntata del 3 novembre, critica la scelta di Giorgia Meloni di aggiungere la parola "merito" al ministero dell'Istruzione. "Mi sono molto arrabbiato per l’aggiunta della parola 'merito' al ministro dell’Istruzione", attacca lo scrittore, "perché denota una visione molto specifica di Paese, di cosa debba essere la scuola con la quale una parte legittimamente non è d'accordo".

Qui l'intervento di Paolo Giordano a PiazzaPulita

 

 

"La discussione è diventata chi è pro e chi è contro il merito, ma siamo tutti per il merito. Il problema è il merito messo su quel ministero specifico", spiega ancora Paolo Giordano ad un Formigli che lo incalza sulla sua contrarietà all'argomento. "Se parliamo di università ci sono dei modi per valutare il merito, se parliamo di scuola primaria o secondaria, diventa difficile definire cos'è il merito, perché dipende da come lo valuti. Oggi la scuola è un collettore di esperienze molto più ampie di così, di intelligenze molto più ampie di così. E io non accetto", conclude lo scrittore, "che venga messo un principio che è già una discriminante in una denominazione di una scuola che è di tutti, degli eccellenti, dei medi, dei mediocri, di chi ha voglia di studiare, di chi non ha voglia ma che è un'esperienza che appartiene a tutti. Non deve essere una scuola che seleziona. È un luogo dove devi far maturare i tuoi talenti. Mettere la parola merito ha un significato politico molto specifico contrario a questa idea di scuola".

 

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